Sbloccata la circolazione delle opere sotto i 13.500 euro

Il recente provvedimento adottato dal Ministro Franceschini (D.M. 267/2020) ha sbloccato la circolazione delle opere vecchie più di 70 anni di un artista deceduto qualora il loro valore sia inferiore a € 13.500. Tale disposizione risolve l’impasse creata dal “Decreto Bonisoli” (D.M. 246/2018) che aveva provato a snellire la procedura di esportazione di opere di basso valore culturale, ottenendo però il risultato opposto.  

L’abbondanza del patrimonio artistico italiano ha da sempre attratto numerosi collezionisti stranieri, creando per il legislatore la necessità di bilanciare il principio di libera di circolazione dei beni con quello di evitare un eccessivo depauperamento dell’eredità culturale.

Problema particolarmente delicato è quello della circolazione delle opere artistiche il cui valore economico non sia particolarmente elevato.

Prima del 2018, tutte le opere che avevano più di 50 anni create da un’artista deceduto erano soggette a controlli in caso di esportazione. Attraverso tali controlli la pa stabiliva se l’uscita del bene dal territorio nazionale potesse determinare un danno al patrimonio artistico nazionale e se il prezzo a cui veniva venduto il bene fosse congruo.

Simili accertamenti rischiavano però di rallentare e scoraggiare l’esportazione di opere artistiche, non solo per fini commerciali, ma anche personali (si pensi ad un soggetto che volesse portare nella propria seconda casa all’estero un quadro da sempre appartenuto alla propria famiglia).

Al fine di snellire il procedimento e le tempistiche è intervenuto nel 2018 il “Decreto Bonisoli” che ha alzato la soglia temporale da 50 a 70 anni, introducendo altresì una soglia di valore. La nuova disciplina prevedeva infatti che per l’esportazione di opere con piùdi 70 anni create da un’artista deceduto e di valore inferiore a € 13.500 fosse sufficiente una c.d. “autocertificazione di arte contemporanea”. La possibilità di presentare l’autocertificazione era però subordinata all’istituzione di un passaporto della validità di 5 anni, rilasciato sul Sistema Informativo degli Uffici Esportazione, dall’anagrafe della circolazione internazionale delle opere culturali , che avrebbe dovuto consentire il controllo di tutti i beni artistici in transito sul territorio nazionale.

Nella pratica, però, non è stato possibile il rilascio dei passaporti data la mancata istituzione dell’anagrafe.

Per ovviare a tale problema, il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, con il decreto ministeriale del 31 luglio 2020, ha eliminato la necessità di rilasciare i passaporti per poter presentare l’autodichiarazione, sbloccando, anche di fatto la circolazione delle opere realizzate da autori scomparsi da oltre 70 anni e con valore inferiore a € 13.500.

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